Il benvenuto di Don Carlo ai giovani Guarda il video
Inchiesta diocesana
Lettera del Cardinal Ursi
Don Carlo sorride ancora e sempre.
È vissuto nell'ascolto assiduo e amoroso della Parola
di Dio. Conosceva le Sacre Scritture, le riviveva e le
spiegava nell'ebbrezza dello Spirito.
Di qui la sua pentecoste. Ogni giorno più
divampava in tutto il suo essere il fuoco del Risorto.
Egli trovò in Maria – la tutta piena di Spirito
Santo – il segreto dell'amore totalitario e
gioioso a Dio e ai fratelli in termini di "Magnificat…"
Visse nella Chiesa come messaggero dello Spirito
e ministro fiamma di fuoco. Il messaggio rovente, però, scaturiva sempre
da labbra sorridenti di un volto luminoso di
fanciullo in toni dolci, limpidi, penetranti.
Lo capivano meglio i cuori giovanili o assetati di giovinezza.
È stato istantaneo e indolore il suo passaggio
da questo mondo al Padre, mentre sorrideva
ad una nuova giornata di impegno apostolico.
Un momento pasquale per lui che raggiungeva
la terra promessa e per le schiere dei suoi discepoli
che dalla sua bara riprendevano un più vigoroso
cammino nel mondo all'insegna dell' Alleluja.
Il suo cuore arderà sempre nei cuori del GAM.
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Biografia essenziale
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1921
Don Carlo nasce ad Arsiero, un piccolo paese vicentino, limitrofo all'Altipiano di Asiago e a ridosso delle Prealpi venete, il 25 marzo 1921, festa dell'Annunciazione del Signore e venerdì santo, fatto che Don Carlo considerò come dono di Dio per la sua vita e per la sua missione. Nasce da Lucia Augusta Carollo di Arsiero (Vi) e Pietro di Varallo Pombia (No).
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1924
Nasce la sorella Renata. Con lei Carlo condividerà gli anni della fanciullezza. Un giorno Carlo cadde nel fiume; riuscirono a salvarlo, ma per aver battuto violentemente sul fondo sassoso, riscontrarono gravi conseguenze al piede e i medici consigliarono di portarlo con urgenza all'ospedale di Padova.
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1926
All'età di 5 anni Carlo confidò in segreto, alla Superiora della scuola materna, il desiderio di farsi sacerdote.
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1928
Riceve la sua Prima Comunione.
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1930
Nasce la sorella Lucia. Riceve la Cresima il 30 agosto da Mons. Ferdinando Rodolfi, Vescovo di Vicenza. A luglio incontra il salesiano Don Busato, che lo invita a diventare Salesiano e, a settembre, entra nel collegio-aspirantato "Maria Ausiliatrice" di Trento, in Via Barbacovi. A nove anni conosce a memoria l'Apocalisse.
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1932
A 11 anni, durante le vacanze estive con la mamma sul treno, incontra una bambina di sei anni, alla quale dice: «Arrivederci a Torino; tu allora sarai suora e io sacerdote». Esattamente 26 anni dopo, quella bambina, divenuta suor Gesuina, del Cottolengo di Torino, parteciperà con le consorelle ai ritiri spirituali tenuti da don Carlo a Torino.
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1936
A 15 anni entra nel Noviziato Salesiano di Este (Padova), sotto la sapiente guida del Maestro dei novizi Don Manzoni.
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1937
A 16 anni, il 21 agosto si consacra al Signore con la Professione temporanea.
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1937 - 1939
Frequenta il biennio di filosofia nello Studentato filosofico salesiano di Foglizzo Canavese (To). Sostiene l'esame di maturità con esito brillante.
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1939 - 1943
Viene mandato a Legnago (Vr), a Verona e a Mogliano Veneto (Tv) per il “tirocinio”, nelle attività specifiche della Congregazione salesiana, distinguendosi nel saper unire la vita di preghiera e di unione con Dio con l'entusiasta azione educativo-apostolica tra i giovani, mettendo in pratica il "Sistema Preventivo" di Don Bosco.
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1943
Il 16 agosto a 22 anni fa la Professione perpetua.
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1943 - 1947
Frequenta gli studi di Teologia a Praglia (Pd), a Mogliano Veneto (Tv) e a Monteortone (Pd). Contemporaneamente si prepara per la Laurea in Lettere e Filosofia all'Università di Padova e completa gli studi al Conservatorio di Venezia.
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1947
Il 29 giugno, Don Carlo viene ordinato sacerdote nella chiesa parrocchiale dello Studentato Teologico di Monteortone (Pd). Dopo poco, il 13 luglio, celebra la prima S. Messa nella chiesa parrocchiale di Arsiero. Appena ordinato viene mandato al "Don Bosco" di Pordenone, un grande collegio salesiano, come insegnante di lettere al Ginnasio (4° e 5°), come assistente dei giovani "interni" e dell'Oratorio.
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1956
Viene chiamato a Torino alla redazione delle riviste salesiane: “Meridiano 12” e “Bollettino Salesiano”, fino al 1971.
Contemporaneamente in tutti gli anni trascorsi a Torino, Don Carlo svolge un apostolato intensissimo. -
1969
Parte per l'Oriente (Turchia, India, Giappone, Hong Kong, Cina, Taiwan,...) inviato dai suoi Superiori in alcune Case salesiane incontrando tutti i Confratelli e raccogliendo notizie per la stampa salesiana sulle opere di Don Bosco nel mondo e parla ai giovani interni delle Case salesiane.
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1971
Rinuncia alla direzione di "Meridiano 12" e si dedica alla predicazione di esercizi spirituali, ritiri, corsi biblici nelle Case salesiane e in vari Istituti e Monasteri d'Italia.
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1975
Nel mese di febbraio viene chiamato dal Confessore della mistica, poi serva di Dio, Teresa Musco, per identificare la lingua da lei parlata durante le estasi. Don Carlo confermerà che si trattava dell'aramaico di Nazareth.
A Milano tiene un incontro a circa 500 giovani dai 15 ai 19 anni, di un Istituto Professionale, affascinandoli a lungo con il commento al capitolo 12 dell'Apocalisse. Incontri come questo si terranno in numerose altre scuole di diverse città d'Italia. -
1975
Il 24 maggio, durante una notte di veglia di preghiera con Rosario e Parola di Dio, canti e meditazioni, alla quale prendono parte alcune migliaia di giovani da tutta Italia, nasce il Movimento G.A.M., Gioventù Ardente Mariana;
l'11 giugno animerà un grande Cenacolo G.A.M. nella Basilica di Monte Berico (Vi), come "Pentecoste dei giovani";
il 24 luglio, nel Duomo di Asiago (Vi), come Cenacolo Eucaristico;
il 24 agosto a Conegliano V. (Tv), come Cenacolo del Padre misericordioso. -
1976
Il primo maggio anima un grande Cenacolo per il Papa e la Chiesa, nella Basilica di S. Pietro a Roma. Si diffondono i Cenacoli G.A.M. in tutta la Penisola.
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1977
In estate, don Carlo anima un ritiro spirituale di tre giorni per giovani (uno per le ragazze e uno per i ragazzi) a Maguzzano (Bs), in un'Abbazia benedettina. Questo segnerà una svolta importante per il Movimento sia nella formazione spirituale che nell'attività evangelizzatrice.
Il 1977 è anche l'anno in cui Don Bruno Busulini, salesiano, lascia la Congregazione e la Cattedra di matematica e fisica all'Università di Padova per unirsi a Don Carlo e abbracciare la sua missione. -
1978
Don Carlo viene ufficialmente incardinato nell'Arcidiocesi di Napoli.
Il 29 marzo, con la benedizione a distanza, ottiene per intercessione della Madonna la grazia per i coniugi B. di P. (VE) della nascita della loro secondogenita, malgrado i medici ne avessero diagnosticato la morte, con il rischio grave anche per la mamma.
Dall'1 al 3 maggio, per l'arrivo della Madonna di Fatima Pellegrina nel mondo a Roma, Don Carlo anima i Cenacoli GAM nel Santuario del Divino Amore e nella Basilica di San Giovanni in Laterano su invito del Vicariato al Centro G.A.M. di Roma.
L'estate del '78 è trapuntata di Cenacoli G.A.M di Formula 11 in tutta Italia. -
1979
Prima di Pasqua prega per una monaca Cistercense del Monastero di San Giacomo di Veglia (Tv) affetta da un'emorragia che durava da giorni, dicendole di affidarsi alla Mamma Celeste. La suora, che precedentemente gli aveva aggiustato un indumento trattenendone presso di sé un ritaglio, lo accostò con fede alla sua persona e subito sentì un fremito in tutto il corpo, trovandosi guarita.
Quando raccontò a Don Carlo l'accaduto, le disse: «Dica grazie alla Mamma. È Lei che ha fatto tutto», come se la cosa non lo riguardasse affatto.
Nell'estate fa un ritiro speciale alla Verna con un gruppo ristretto di collaboratori laici e animatori.
Un gruppo di giovani G.A.M. partecipa ad un'udienza privata con Papa Giovanni Paolo II, il quale chiede loro chi fosse il fondatore del Movimento e i giovani risposero "la Madonna" e il Papa allora insistette e disse "sì, ma su questa terra?".
Il Papa donò loro due corone del rosario, una per Don Carlo e una per Don Bruno e raccomandò: «Portate loro la mia benedizione».
Il 12 aprile, mercoledì Santo, Don Carlo preannuncia la nascita delle Piccole Comunità Cenacolo dei giovani G.A.M.
Hanno inizio le missioni dei giovani. Dopo tre giorni di preparazione, invia i giovani in una missione nella Marsica. -
Ultima settimana intensa della sua vita terrena
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Giovedì, 1 novembre
Consegna alcuni lavori di stampa alla tipografia delle suore Domenicane di Alba (Cn). Alla sera raggiunge la Comunità delle Sorelle al Todocco. Il 2 pomeriggio scende a Torino e la sera parte per Palermo dove, il giorno seguente (sabato 3 novembre), anima la Giornata di F1 e nel pomeriggio un Cenacolo ad Acireale (Ct). Alla sera parte per Roma dove incontra la famiglia G.A.M. che l'ha sempre accompagnato nell'animazione e organizzazione a Roma.
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Domenica, 4 novembre
Anima un'Adorazione eucaristica con i giovani presso l'Istituto delle suore Battistine a Tor San Lorenzo (RM). Qui profetizzerà a suor Loredana che, dopo pochi giorni, lei avrebbe partecipato ai suoi funerali a Torino. Nel pomeriggio animerà un Cenacolo a Lido dei Pini, durante il quale viene visto avvolto di luce. La sera stessa parte per il Monastero delle suore Cistercensi di San Giacomo di Veglia, dove riceve in dono, per la sua festa onomastica, una veste nuova, che userà proprio il giorno della sua partenza per il Cielo.
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Lunedì, 5 novembre
Riparte verso Torino fermandosi a Milano, per una tappa al Monastero dei padri Cistercensi di Chiaravalle. Prosegue quindi per Torino, al Centro G.A.M. di Via San Giuseppe Cottolengo, 26.
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Martedì, 6 novembre
Attende Don Bruno che ritorna dai Cenacoli in Sicilia; alla sera, con lui e i suoi primi collaboratori laici di Torino, celebra l'ultima S. Messa a La Cassa(To), affidando alcune "consegne". Alle ore 21:00 ca. rientra a Torino, nel Centro G.A.M. esprimendo, strada facendo, una gioia esuberante, anche con il canto.
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Mercoledì, 7 novembre
Alle ore 08:20 ca. – presente Don Bruno – parte improvvisamente per la Casa del Padre.
Come profetizzato da lui stesso a suor Gesuina, viene deposto nella Cappella mortuaria delle suore al Cottolengo, vegliato dai giovani G.A.M. giunti da tutta Italia, da famiglie, religiose, religiosi, sacerdoti e consacrati, in Cenacolo con preghiere e canti. Un'interminabile processione silenziosa si alterna presso la sua bara. Il venerdì 9 si svolgeranno i funerali nella grande chiesa del Cottolengo, gremita di persone da ogni parte e da molti Concelebranti con i paramenti bianchi. La bara uscirà al suono delle campane a festa e di lunghissimi applausi; un lungo corteo di pullman e auto la scorterà fino al piccolo cimitero di San Gillio, in periferia di Torino, dove i giovani continueranno a cantare, ricordando come Don Carlo ripeteva continuamente che la partenza per il Cielo «è una Festa». I giovani rientrano alle loro case con il proposito e la responsabilità di continuare a portare avanti la missione iniziata da Don Carlo.